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Valorizzazione beni confiscati


L’articolo 48 del Codice Antimafia (d.lgs. n. 159/2011) prevede che gli immobili sequestrati o confiscati alle mafie organizzata possono essere trasferiti per finalità istituzionali, sociali o economiche, con vincolo di reimpiego dei proventi per finalità sociali al patrimonio indisponibile del Comune ove l'immobile è sito.
Gli enti territoriali, anche consorziandosi o attraverso associazioni, possono amministrare direttamente il bene oppure, sulla base di apposita convenzione, assegnarlo in concessione, a titolo gratuito:
  • a comunità, anche giovanili;
  • ad enti ed associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali;
  • ad organizzazioni di volontariato;
  • a cooperative sociali;
  • a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti;
  • ad altre tipologie di cooperative purché' a mutualità prevalente, fermo restando il requisito della mancanza dello scopo di lucro;
  • agli operatori dell'agricoltura sociale riconosciuti ai sensi delle disposizioni vigenti;
  • agli Enti parco nazionali e regionali.

La Lombardia è la quarta regione italiana per infiltrazioni criminali, con una forte presenza di camorra e ‘ndrangheta ed è anche la prima regione del nord per numero di beni destinati a comuni e quarta a livello nazionale per numero di beni in gestione (prima della destinazione).

La valorizzazione dei beni sequestrati o confiscati è un tassello fondamentale della lotta contro le mafie, in quanto beni che sono stati acquistati per scopri privati, utilizzando proventi di attività illecite, attraverso il trasferimento al Comune vengono simbolicamente restituiti alla comunità locale e amministrati nell’interesse di tutti.

La valorizzazione di questi beni, soprattutto nel caso in cui l’Amministrazione opti per l’assegnare a realtà del terzo settore, è un’attività che deve necessariamente essere governata dagli amministratori locali, perché una profonda conoscenza delle dinamiche socio-economiche territorio e la capacità di dialogare con i diversi stakeholders dell’amministrazione.






Il 18 giugno 2020 è stata siglata la "Convenzione per l’attuazione di iniziative formative e di accompagnamento agli Enti Locali lombardi in tema di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata" tra ANCI Lombardia e PoliS Lombardia, rappresentati rispettivamente dal Presidente Mauro Guerra e dal Direttore Generale Fulvio Matone.
L'accordo stipula una linea di collaborazione per l’attuazione congiunta di iniziative formative e di accompagnamento rivolte a personale degli Enti Locali della Lombardia e del terzo settore sui beni confiscati. Tale formazione intende incrementare le competenze del personale degli Enti locali della Lombardia nella destinazione dei beni confiscati, e degli enti del terzo settore; i percorsi formativi hanno anche lo scopo di favorire la creazione e lo scambio di buone pratiche amministrative tra enti locali lombardi attraverso il consolidamento di comunità professionali in grado di interagire con altri stakeholder, come l’ANBSC, Regione Lombardia e enti del terzo settore, per promuovere nuove iniziative e gestire le criticità dei processi di destinazione dei beni confiscati.
La presente convenzione ha durata di 18 mesi dalla stipula.

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